mercoledì 24 giugno 2009

L'angolo di Lalla

Il senso della vita


Nella vita di noi esistono momenti felici e momenti tristi, e purtroppo noi uomini non siamo capaci di affrontare i momenti più difficili e disastrosi. Crediamo che essi si possano superare solo andando incontro a dei rimedi che peggiorano soltanto la vita, come chiudersi in se stessi, o ancora peggio facendo uso di sostanze stupefacenti come droghe e alcool, o andando incontro al suicidio. Questo è solo un modo per dire NO alla vita, per riderle in faccia, forse con questi noi vorremmo convincerci che la vita è più piccola di noi, ma la vita è più grande del mondo stesso, è la forza indominabile che solo il destino riesce a gestire.

L’odiare la vita è come una malattia. Guarirne significa confessare che si è più grandi della malattia, dell’odio che si vive, perché la vita umana ha sempre una verità più profonda di ogni malattia. Ogni sofferenza è data dalla malattia e dal dolore, ma le sofferenze morali non si possono superare chiudendosi nel proprio angolo di mondo e aspettando che tutto finisca, anzi, in questo modo aumenta, ma confessando il proprio stato e aprendosi la resto del mondo.

Dire NO alla vita è anche un segno di non rispetto verso chi non ha una vera e propria vita, verso i bisognosi, i malati, verso tutte quelle persone che ormai la vita l’hanno persa.

Chi dice NO alla vita è solo un uomo inetto, incapace di vivere, chi invece è capace di vivere è in funzione della Metis, cioè alla capacità intellettiva di saper trovare la giusta azione e la giusta parola al momento giusto.

“Ogni individuo ha diritto alla vita” (Art.2 della carta dell’unione europea). La vita è un diritto per tutti e nessuno ha il potere di decidere a chi darla e a chi toglierla. Lo stato e le varie istituzioni non possono e non devono decidere sul destino delle persone. Le questioni di vita e di morte non devono essere rese pubbliche e non devono essere discusse dalle autorità. Le autorità devono occuparsi della convivenza civile e non devono levare il diritto alla vita di una persona per propria difesa.
Nessuna donna ha il diritto di abortire liberamente, ma solo per casi terapeutici, perché abortendo ruba il diritto ad un bambino di avere una vita.
Nessuno ha il diritto di decidere il modo in cui una persona deve vivere. Vivere non vuol dire essere destinatari di modelli di vita decisi e imposti dall’esterno, ma significa essere capaci di non perdersi in un alone di dubbi, incertezze e ignoranze che impediscono di comprendere il significato della propria vita. Ognuno è libero di vivere la propria vita come vuole, basta che la propria libertà non superi quella degli altri.
La vita è il bene più grande che si possa ricevere.

Godiamocela fino in fondo, rispettiamola e soprattutto AMIAMOLA!!!!!!!!

Laura Todaro

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