mercoledì 30 settembre 2009

Incontro per gli adolescenti

"Seguendo quel sogno...anche io ho un sogno!"
c/o Campo Don Bosco
(sotto l'Istituto Tecnico Commerciale)
Domenica 4 Ottobre 2009
h 9.30 - 17.00
sarà presente Don Marcello Mazzeo
NON MANCATE!

martedì 29 settembre 2009

Dal Forum per educatori del 27 settembre:

LEGGI QUI





"Vogliamo vedere Gesù"!
Domenica 27 settembre si è tenuto presso l’istituto delle FMA di Catania il Forum Educatori ispettoriale.
I principali punti emersi sono stati i seguenti:
Dobbiamo essere discepoli autentici di Gesù, chiamati da Cristo ad essere tramite fra Lui e le genti, così come Andrea e Filippo lo sono stati tra Lui e i Greci (cfr Gv 12).
Siamo apostoli, cioè inviati, in ogni singolo istante; il rischio che corriamo è fermarci ad una prima evangelizzazione, mentre come educatori dobbiamo essere trasmettitori di Dio, pazienti accompagnatori alla scoperta del Suo progetto di vita.
E' importante avere attenzione per i bisogni espliciti del prossimo e, soprattutto, vigilare su quelli impliciti.

Tenete ben presenti questi punti all'inizio del Nostro nuovo anno Pastorale!

N.B. diffondiamo il Gruppo "MGSSicilia" di facebook tra tutti gli Animatori di gruppo, Famiglie, Catechisti, Alleducatori, Dirigenti delle Associazioni e naturalmente non dimentichiamoci di tutti i nostri ragazzi!!!
Sfruttiamo le potenzialità che le nuove forme di comunicazione ci mettono a disposizione!

Giuseppe Pranio di Canicattì

lunedì 28 settembre 2009

Nasce la Deportivo Don Bosco. Parteciperà al campionato federale di serie D di calcetto.

Piazza. Si chiama “Deportivo Don Bosco”. E’ la nuova squadra di calcio a 5 della città dei mosaici che quest’anno parteciperà al campionato federale di serie D. Il nuovo sodalizio viene fuori dall’esperienza della opera salesiana di via Garibaldi 75. Il presidente della società è Marco Incalcaterra, insegnante e animatore della società civile piazzese. Dice il presidente “Abbiamo voluto formare una nuova società per valorizzare tutti i ragazzi utilizzando lo sport come mezzo primario per l’educazione dei giovani. Peraltro – continua il presidente – i nostri giocatori sono tutti sotto i 22 anni. Saremo la squadra più giovane del campionato. Il nostro obiettivo è quello di fare bella figura e di far crescere bene i giovani”. Il capitano della squadra è il 19enne Andrea Mulè, che è uno tra i giovani più promettenti della realtà del calcio a 5 piazzese “Faremo di tutto per essere la rivelazione del campionato. Siamo una squadra giovane – dice il capitano del Deportivo Don Bosco – ma allo stesso tempo molti di noi giocano insieme da diversi anni. Il nostro obiettivo è il divertimento, ma ci impegneremo anche per fare arrivare i buoni risultati”. Tra i giovani della squadra anche il portiere Damiano Salvaggio che quest’anno rischia di rubare il posto di titolare a Filippo Giongrandi. Tutti i giovani del Deportivo Don Bosco vengono fuori dal vivaio della PGS Stelle Azzurre che da decenni calca i campi degli oratori salesiani. Parla anche Giovanni Arancio, segretario della nuova società “Vogliamo che la nostra – dice Arancio – sia una società in grado di valorizzare i giovani. Per questo due ragazzi si occuperanno del settore giovanile. Faremo partecipare al campionato di serie D i migliori elementi che si contraddistingueranno nel campionato delle giovanili dei tornei salesiani”. Questo l’organico a disposizione del presidente: Damiano Salvaggio, Filippo Giongrandi e Nicolò Barbera, Andrea Mulè, Danilo Larganà, Luca Achille Azzolina, Gaetano Milazzo, Hermes Rivoli, Ismaele Palumeri, William Lauria, Salvatore Notaro, Mirco Cagno, Alessio Vitale, Alessio Bertini, Gagliardo Salvatore, Andrea Palma, Giovanni Arancio. Un ruolo importante nella logistica avrà Walter Grillo.
Agostino Sella

Nella foto: Marco Incalcaterra, presidente della società calcistica

Da Sr Maria Teresa

Carissimi, sono molto contenta di leggervi ...siete veramente simpaticissimi e inventivi....
faccio a tutti i migliori auguri e tanta tanta allegria salesiana.... A Cinzia e Agostino un saluto particolare per la perseveranza che auguro di vero cuore....Siamo un pò più vicini.... Vi aspetto....organizzatevi....
Con sempre più affetto fraterno, Sr Maria Teresa felice Figlia di Maria Ausiliatrice !!!!!!!!!!!

Grazie Sr Maria Teresa! Ci auguriamo di averla presto tra noi e anche di poter venire a trovarla!
Un abbraccio da tutti i lettori del Blog!
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sabato 26 settembre 2009

Da mgssicilia.it

Quelli che usano il Pc senza abusarne, amano le amicizie e sono fedeli

Esistono ancora i «ragazzi-dentro»

di ROBERTO CAFISO

Ragazzi-fuori e ragazzi-dentro. Dentro loro stessi, gli altri e la voglia di vivere. Che ancora esiste, ma che, ignorata dai mass media, nell’immaginario collettivo sembra essere diventata una chimera o un ricordo di tempi che furono.

I ragazzi-fuori, i bulli, i drogati, gli alterati del sabato sera o quelli che falciano i pedoni con il loro otto volante trasformato in auto a propulsione etilica, sono a tutt’oggi i più gettonati nei titoli di giornali e telegiornali. Fanno ancora notizia e corroborano la sfiducia nella gioventù che rinfocola il pessimismo verso il futuro.

Sembrano, questi ragazzi, la nuova normalità. Come se ci fossimo persuasi, per induzione mediatica o per le poche ma forti esperienze dirette, che l’universo giovanile sia oramai un corpo sociale cancerogeno, con un’aspettativa di vita limitata. Ma la rassegnazione, si sa, spesso è figlia del disimpegno.

Ignorati o posti all’attenzione in un riquadro, nella stessa pagina dove a caratteri cubitali si parla dell’aumento dei bocciati a scuola, i virtuosi, quelli che hanno preso 100 e lo­de agli esami di stato. I ragazzi-dentro, appunto. Coloro che investono su loro stessi e sul mondo attraverso un progetto.

Ci sono, ci sono ancora. Assieme a quelli che si laureano una sessione in anticipo rispetto all’ingresso all’università e che, senza essere storpi o esauriti, hanno impostato la loro vita a studiare e a fare cose sane. Quelli che usano il computer senza abusarne, che amano le amicizie ed hanno un partner a cui sono fedeli.

Ragazzi che vanno a letto non tardissimo e si alzano presto perché hanno programmato la propria giornata finalizzandola a raggiungere piccoli obiettivi che concorreranno al fine che si sono dati per sentirsi degni di esistere e di essere utili al prossimo.

Già, ragazzi utili. Che fanno volontariato, che restituiscono i loro doni personali nell’ottica più elevata della solidarietà, che è appunto quella di non lasciare nulla di proficuo dentro di sé, trovando nell’investimento agli altri la massima espressione personale.

Studenti-lavoratori, che vogliono costruirsi un domani senza pretenderlo dai propri genitori o dalla società. Che la sera, per mantenersi, vanno a servire nei tavoli di un bar o di un pub, restando sobri, risparmiando sulla paga, senza eccedere in effetti personali, noncuranti del look e dei trend obbligati che assillano i loro pari.

Ragazzi e ragazze che non amano esagerare, che vanno persino a messa senza essere bacchettoni come a qualcuno piacerebbe pensare per non soccombere al confronto. Ragazzi e ragazze che credono nell’immateriale, che non si genuflettono al piacere immediato, che sanno dire no, per poter essere coerenti con se stessi e fieri delle proprie convinzioni.

Esiste una gioventù così, che raramente salta alla ribalta perché non è la “meglio gioventù”, quella che, oltre la metafora, si concede il lusso di tollerare le proprie debolezze ed accettare senza pena difetti e contraddizioni, non avvertendo alcun bisogno di interrogarsi . Perché essere pieni di limiti è diventata virtù che non comporta alcuna esigenza di miglioramento.

La gioventù pacata, laboriosa, moderata, che sa auto limitarsi sembra un residuato bellico, catacombale. Invece è più diffusa di quanto ci si aspetti e bisogna prenderne atto e misurare “fighetti”, “fricchettoni” e “guasti” con coetanei che non si arrendono alle prime difficoltà, che si spendono e si superano. I modelli sono scomodi sino a quando non si raggiungono e sin quando sembrano utopici si fa di tutto per ridimensionarli o riderci su.

Il disimpegno e l’incapacità impongono agli adepti di ridurre tutto a loro stessi, pur di non porsi problemi. Ed invece tanti ragazzi virtuosi indicano, senza gridare, che si può dare un senso alla vita oltre la noia, compagna cronica e malsana di tante giovani esistenze già sfatte.

Mosche bianche ? Nient’affatto. Bisognerà convincersene. Per primi i genitori che con la scusa della società che va come va hanno alza­to le mani, affidandosi al destino e di fatto de­responsabilizzandosi. D’altra parte i migliori non devono essere moltitudine, ma costanti e persuasi interpreti di uno stile di vita proteso a quell’ irrinunciabile mondo migliore di cui si avverte una profonda esigenza.

La Sicilia, 20 luglio 2009

2 metri di pane e tanta buona musica. Ecco come inizia l'Oratorio 09-10

Sono stati circa 40 i golosi partecipanti del Nutella Party che ha inaugurato la stagione oratoriana 2009/10. Gli ingredienti tutti azzeccatissimi: filone di pane da 2 metri (circa 7kg!!!), 2 barattoli di nutella da 5kg, l'ardente pazienza di chi ha organizzato, buona musica e tanta, tanta voglia di divertirsi con semplicità e simpatia!
Gli invitati sono stati i ragazzi dai 14 anni in su. Molti di loro conoscevano già l'Oratorio avendo partecipato al Grest come animatori o grestini o giocando nella PGS calcio "Stelle Azzurre" o semplicemente frequentandolo durante l'anno scorso. Altri invece hanno conosciuto l'Oratorio proprio ieri sera.
La serata ha preso il via gustando il pane&Nutella che Deborah e Salvo, con l'aiuto di Alessandro, hanno preparato. Poi si è scesi in pista a ritmo di musica con Dj Double (William) alla consolle e i vocalist Giovanni e Salvatore al microfono. Agostino e Cinzia sono stati i primi a scatenarsi, ma nessuno si è risparmiato. Grazie ad una sciarpa si è anche improvvisato il gioco del limbo!
A metà serata si è passati dalle note "disco" alle note dei balli di gruppo e lo spirito dei Veloni Sport, nati durante il GREST 2009, è venuto fuori! Così se da una parte le ragazze seguivano i movimenti originali del ballo, dall'altro i Veloni, coinvolgendo anche altri ragazzi, hanno dato il meglio di se con gli speciali movimenti che rendono ogni loro "performance" unica!
Prima di andare a casa sono stati gustate le ultime fette di
pane&Nutella. Ci si è salutati dandosi appuntamento alla settimana prossima che vedrà l'avvio di quasi tutte le attività Oratoriane. In particolare, per tutti i ragazzi dai 14 anni in su l'appuntamento è per martedì alle h 18.00.

Rosa Linda


venerdì 25 settembre 2009

FORUM EDUCATORI Domenica 27 Settembre

Carissimi, siamo all’inizio del nuovo anno pastorale in cui lo slogan formativo è “Vogliamo vedere Gesù”. Uno degli obiettivi prioritari della Pastorale Giovanile Salesiana indicata dai Consigli Ispettoriali SDB ed FMA per questo anno, è quello della formazione ed accompagnamento degli educatori che operano nei vari ambienti pastorali.

Gli Oratori e le Parrocchie sono alcuni degli ambienti più significativi nella PG. Il Signore ci affida il compito di educare ed evangelizzare i nostri destinatari e coloro che svolgono il ruolo educativo.

Ogni associazione locale, operante nelle Opere FMA ed SDB, è chiamata ad attivare un processo di formazione da realizzare. Accanto alla formazione svolta a livello locale sono previsti alcuni momenti di formazione ispettoriale

Uno dei momenti più significativi del nuovo anno pastorale sarà il FORUM EDUCATORI. Una occasione per incontrare tutti coloro che nelle nostre Opere in genere e negli oratori in particolare, hanno un compito educativo a vario titolo.

Destinatari: Catechisti, Animatori di gruppo, Dirigenti Associazioni del tempo libero (CGS, TGS,

PGS), Allenatori, Famiglie, Membri della CEP.

Quando: 27 settembre 2009

Dove: Catania, Via Caronda 224, Istituto Maria Ausiliatrice.

L’incontro avrà il seguente programma:

10.00 Arrivi e accoglienza

10.30 Saluto dell’ispettore e dell’ispettrice

10.45 Presentazione degli obiettivi dell’anno e della proposta pastorale

11.30 Pausa

12.00 Celebrazione eucaristica

13.00 Pranzo al sacco

14.30 Laboratori per ambito educativo

16.30 Assemblea e conclusione

Sollecitiamo, perciò, i direttori e le direttrici, i presidenti delle Associazioni, gli incaricati di oratorio, ad inserire nel calendario locale questo appuntamento e a coinvolgere tutti coloro che sono convocati.

Certi della vostra partecipazione, vi auguriamo un buon inizio di anno.

Catania, 8 settembre, 2009

suor Assunta e don Marcello

giovedì 24 settembre 2009

Messaggio da Don Perelli che legge il nostro blog

In esilio a Roma,
mi fate respirare aria buona

a tutti un bacione

don Luigi Perrelli

Grazie, don Perrelli, da tutti i lettori del blog!

mercoledì 23 settembre 2009

Il Vescovo scrive agli studenti e ricorda Don Milani

Carissimo/a
all'inizio del nuovo anno scolastico , che riparte tra tante difficoltà, desidero farTi giungere il mio augurio di trascorrerlo in modo impegnato e sereno.
E' importante che Tu riscopra il senso del vivere a scuola e dello studio. Non si deve studiare solo per il voto! Don Lorenzo Milani nella “Lettera ad una professoressa” scriveva: “I nostri ragazzi giorno per giorno studiano per il registro, per la pagella, per il diploma; e intanto si distraggono dalle cose belle che studiano”. Queste cose belle non sono sempre visibili agli occhi della mente, ma hanno bisogno della passione del cuore. Ti invito a scoprire la bellezza della vita nel confronto con i tuoi coetanei e con i tuoi docenti, cogliendo sempre le opportunità di crescita che la scuola ti offre.
La scelta di avvalerti dell'insegnamento della “religione cattolica”, come il 98% degli studenti della nostra diocesi, sono certo che contribuirà a farTi raggiungere un’armonia vitale tra fede e cultura ed ad aiutarti alla conoscenza profonda di te stesso e all’accoglienza amichevole degli altri. Fà in modo che nessuno nella tua scuola si senta emarginato o mortificato: il pensiero va in modo particolare a tutti gli amici diversamente abili, che hanno diritto ad una scuola a misura delle loro speciali capacità, e agli alunni di altre nazioni. Sappi fare certamente tesoro della tua esperienza, ricca di successi e di delusioni, della tua tradizione culturale e religiosa per la realizzazione di una società tollerante e accogliente. Abbiamo bisogno di uomini e donne nuovi in un mondo sempre più globalizzato e dalle mille contraddizioni.
Mi auguro che le istituzioni e le forze politiche interessate all'educazione, come bene pubblico per eccellenza, vengano incontro con mezzi e risorse, perché nessuno venga privato del diritto fondamentale all'educazione.
In quest’anno europeo della creatività e dell’innovazione, prova a pensarti come protagonista e non solo spettatore di ciò che accade nella tua vita; vero attore della società, pronto a far fruttificare tutti i tuoi talenti.
Non aver paura di fronte alle difficoltà. Non sei solo! I genitori, gli insegnanti , gli amici, i sacerdoti e anche il tuo vescovo ti sono vicini. Soprattutto, però, non dimenticare che c’è sempre un amico fedele che non Ti deluderà mai. Ti invito a scoprire Gesù Cristo come tuo grande amico e compagno di viaggio che ti aiuta a valorizzare la tua dignità di figlio di Dio e di fratello o sorella di ogni uomo e di ogni donna.
Faccio dono a Te di una massima di Madre Teresa di Calcutta che spero accompagni i giorni del tuo nuovo cammino di studio:“Da’ al mondo il meglio di te, forse sarai preso a pedate: non importa, da’ il meglio di te!”..
Con tutto l'affetto del mio cuore benedico Te, la tua famiglia e i tuoi insegnanti, nell’attesa di poterti incontrare, come è già avvenuto lo scorso anno con tanti studenti.
Il tuo amico Michele
Vescovo di Piazza Armerina

martedì 22 settembre 2009

L'Oratorio ricomincia in dolcezza...

NUTELLA PARTY
PRESSO L'ORATORIO CENTRO GIOVANILE SALESIANO
VENERDI' 25 SETTEMBRE H 19.30
QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 3
ISCRIZIONI ENTRO MERCOLEDI' 23 SETTEMBRE
PRESSO L'ORATORIO
RIVOLGERSI A ROSA LINDA ROMANO
(328 91 50 150 - lallacrazy@yahoo.it)

lunedì 21 settembre 2009

Pellegrinaggio a Torino. Diario di bordo. Di R.Linda

Giovedì 3, Venerdì 4 Settembre 2009

H 15.00 appuntamento a Campo don Bosco per partire. Naturalmente si fa per dire! Manca ancora il canzoniere e ci sono i panini da fare… poi tutti in “Sella” e si parte!!!

A Eleonora tocca il posto in macchina “terza fila” e sembra il cagnolino da abbandonare in autostrada!!! Le arriva pure un colpo di chitarra a metà viaggio…

H 17.00 siamo a Catania, ci mettiamo in fila per il ceck-in. Il tabellone segna “H 18.20 VOLO CATANIA-FIUMICINO”, TORINO STIAMO ARRIVANDO!!!

Sull’aereo trovare i posti assegnati è un’impresa… ci sistemiamo e decolliamo verso il cielo di Roma… un po’ di ansia si percepisce per qualche turbolenza, qualcuno si fa scappare “Aiutooooo!!!” e subito si ride! Atterrati, ci scappa pure l’applauso ma… “E’ il pilota che vi parla, vi preghiamo di rimanere seduti con le cinture allacciate finché l’aeroporto di Roma non ci fornirà l’energia elettrica per spegnere i motori!” e ad un tratto…buio! Ancora qualche istante di attesa e scendiamo. Per riavere le valigie passa quasi un’ora, ma la impieghiamo bene: qualcuno suona la chitarra, Agostino è già attivo con le interviste, poi si intravede un “tipo” ed Ele subito esclama: “Oh ma c’è quello di Uomini&Donne, facciamoci la foto con lui!” ed è subito “scatto”!

A Roma c’è molto caldo… il pullman ci attende con l’autista “de Roma” Stefano. Ago sistema le valigie e si parte! La prima fermata è all’autogrill in periferia di Roma dove il ristorante “Ciao” ci offre qualche simpatico panino ma di dimensioni troppo ristrette per i nostri “appetiti” Alla cassa Ago ci guarda e ci dice: “P’ cingu!”, indicando il numero di persone per cui dovrà pagare: lui, Cinzia e i pargoli Gabry, Samu e Gaia.

Eleonora mangia una Rustichella, Linda mangia un Capri… ma mica bastano! Meglio ripassare dal bancone gelati prima di andar via… ah, non dimentichiamo di comprare i Tuc e le Kinder Delice per il viaggio!!!

Il viaggio. Questa grande avventura! Per arrivare al Colle il collo ne risente!!!

La mattina il sonno si fa sentire, eccone la dimostrazione:

Eleonora: “Oh! Ma cosa sono quelle piantagioni???”

Linda: “Penso che siano pannocchie!!!”

Agostino: “Sono canne da zucchero!!!”

Linda&Eleonora: “Ooooooh le canne da zucchero! Che sono belle! Non abbiamo mai visto le canne da zucchero!!!”.

- A Colle don Bosco si scoprirà che erano Pannocchie. Agostino tanto per cambiare ci ha prese per il …………-

A Colle don Bosco c’è la nebbia. Assonnati, Don Marcello ci invita a svegliarci e pregare insieme. Intanto i cartelli ci comunicano che siamo proprio lì dove tutto è iniziato: Colle don Bosco, Castelnuovo Don Bosco, …

Arrivati, facciamo colazione con pane e nutella e subito in camera per sistemarci. La famiglia Sella allargata occuperà una camerata. Doccia, zaino in spalla e ci si incammina per visitare il Colle: la Casetta di Don Bosco, la chiesa ad essa annessa, il Pilone del Sogno, la casa-museo del fratello Giuseppe (SI PREGA DI NON TOCCARE è uno dei cartelli che ignoriamo quando facciamo alcune foto!).

Non facciamo che ripeterci: “Ma ci pensi??? Qui c’è stato Don Bosco! Ha camminato qui!” e Cinzia racconta di quando è stata in questo stesso posto nell’88 e poi nel ’94 per i Confronti che vedono protagonisti ragazzi di tutto il mondo… la sua voce lascia trapelare un’emozione forte!

Nella chiesa costruita nel centenario della morte di Don Bosco ci fermiamo a riflettere guidati prima da Don Marcello e poi da Don Egidio che abbiamo conosciuto qui al Colle.

Foto, fotine e foterelle (con Agostino che spera che le macchine fotografiche ci abbandonino perché forse di foto ne stiamo facendo davvero tante!) e arriva l’ora di pranzo, che non si conclude in mensa ma in camera con una Kinder Delice! Riposino… e dopo poche ore, “Tre minuti, solo tre minuti…” parte la musica e don Marcello aggiunge: “Avete tre minuti per alzarvi!”. Alzarsi è tremendo! Piazza Armerina siamo gli ultimi, come sempre!

Visitiamo il Museo Missionario dell’Opera Salesiana all’interno del quale ci stupiamo continuamente per le meraviglie provenienti da tutto il mondo che contiene.

Il viaggio continua verso la casa di Domenico Savio e i luoghi in cui è cresciuto. La passeggiata per raggiungerli è bella lunga!!!

Ancora qualche attimo di riflessione, qualche foto e poi la Celebrazione Eucaristica nella chiesa in cui Domenico Savio riceve la Prima Comunione. Ago suona la chitarra per animare la celebrazione e tutti insieme intoniamo i canti.

Ceniamo con pasta a forno e wurstel (che ci lasciano più contenti del pranzo!), doccia e fraternità nel grande cortile che ci vede protagonisti di bans, giochi e ilarità.

Da Piazza ci scrivono che gli manchiamo e si annoiano un po’… e non hanno idea di quanto noi ci stiamo divertendo e ricaricando con questa ricca esperienza, ancora al suo primo giorno, che descrivere non è bello quanto viverla!!!


Sabato 5 settembre ’09

A svegliarci è una canzone di Liga, sono le 7.30 ed entro tre quarti d’ora dobbiamo essere in sala colazione. Naturalmente Piazza Armerina impiega più di un’ora…

Pane, nutella e simpatia e finita la colazione si parte per Chieri dove ci aspetta Don Livio per parlarci degli anni trascorsi lì da Don Bosco in seguito all’allontanamento dalla famiglia a causa del fratellastro Antonio che non vedeva di buon occhio i suoi studi.

Iniziamo il nostro tour fermandoci di fronte un piccolo centro di estetica. Ad alcuni di noi si avvicina un’anziana signora, ci chiede da dove veniamo e poi indicando il centro di estetica ci dice “Lì abitò Don Bosco!”. Noi la guardiamo un po’ scettici e continuiamo a seguire la spiegazione di don Livio ma anche lui ci lascia a bocca aperta: è proprio vero, dove adesso sorge il centro estetico prima c’era la Pensione della signora Matta che accolse il giovane Giovanni appena trasferitosi a Chieri.

Da lì visitiamo tutti i luoghi della giovinezza di Giovanni Bosco, quelli in cui ha lavorato, studiato, pregato e fatto il bene. Don Livio ci racconta molti episodi di questi anni giovanili, ci parla della memoria di Giovanni Bosco e della sua capacità di realizzare opere teatrali, di come condusse Giona, l’amico ebreo, alla conversione, di quando sognò le versioni in latino da tradurre a scuola e di quando la mattina andava a salutare Maria nella Basilica di Santa Maria delle Grazie prima di andare a scuola. Entriamo anche noi nella Basilica per pregare per noi e per questa nostra esperienza.

Dopo una breve pausa che utilizziamo per girare i negozi, ci ritroviamo all’Oratorio di Chieri per consumare il pranzo.

Nel pomeriggio visitiamo la “Torino salesiana”. Il pullman ci lascia davanti la Basilica di Maria Ausiliatrice, che in realtà visiteremo lunedì. Nel nostro tour pomeridiano saremo guidati da un salesiano.

Di questo pomeriggio Cinzia ricorderà un momento di “terrore”: con Gaia che dorme in braccio, si siede sui gradini della chiesa davanti cui il don ci raggruppa perché possiamo ascoltare la sua narrazione. Davanti di lei troneggia un enorme vaso contenente una pianta di pungitopo. Improvvisamente vede questo vaso vacillare verso di lei, ha quasi paura, poi non vacilla più e due sagome si spostano verso il gruppo: si, è proprio così, neanche oggi ci siamo risparmiate la gaff, eravamo io ed Ele sedute sul vaso che naturalmente… non ha retto! Ci giriamo verso Cinzia imbarazzate, lei è rossa in viso dalle risate!!! E torniamo verso il gruppo cercando di nasconderci, anche se ormai è inutile!

Non possiamo non raccontare del “Bicerin”! Bicerin è il nome di un caffè fatto con il tuorlo d’uovo e il latte (originariamente), come ci spiega il don, tipico del luogo. In teoria non ci sarebbe il tempo per assaggiarlo, però io, Ago ed Ele insieme a Salvo di Barcellona P. di G. abbiamo proprio bisogno di un caffè… entriamo in questo bar e inizialmente ordiniamo un semplice caffè, decidiamo anche di non sederci per la fretta. Ma io che caffè non ne bevo, provo a chiedere se fanno il caffè con la cioccolata e la signora mi risponde che il caffè con la cioccolata e il latte è proprio il Bicerin! “Quattro Bicerin!!” dunque ordiniamo. Ma non sappiamo cosa ci attende… “Signora, quanto pago?” fa Agostino. “Ogni Bicerin è CINQUE EURO!” risponde la signora! Ci scappa una risata e un “Dopo cinque botte possiamo anche sederci!!!”, così questo caffè particolare ce lo gustiamo lentamente seduti al tavolo, solo dopo raggiungiamo gli altri nella basilica in cui giace San Giuseppe Cafasso. Continuiamo il nostro tour e una delle tappe a mio avviso più importanti è la chiesa di San Francesco d’Assisi nella cui sagrestia Don Bosco incontrò Bartolomeo Garelli e disse con lui la prima “Ave Maria” dell’Oratorio. Qui la commozione ci assale davvero, Cinzia ci cerca per dire insieme un’Ave Maria per il nostro Oratorio. In questa stessa chiesa il 6 giugno 1841 Don Bosco celebrò la prima messa.

A questo punto ci raduniamo nuovamente di fronte la Basilica di Maria Ausiliatrice e abbiamo qualche istante di libertà. Cinzia ci invita ad entrare a salutare Don Bosco, io ed Ele inizialmente non vogliamo entrare per riservarci questo momento lunedì, come da programma, un po’ perché vorremmo che Don Bosco fosse la ciliegina sulla torta di tutta quest’esperienza, da gustare appunto all’ultimo. Ma in realtà ci rendiamo conto che è un’occasione che non possiamo perdere, così entriamo in Basilica e raggiungiamo chi è già davanti Don Bosco a pregare… che emozione! Le lacrime fanno capolino, lui è lì, riposa sereno, il riposo meritato dopo tutto quello che ha fatto in vita! Le emozioni da questo punto in poi diventano indescrivibili…

Lasciata la Basilica, torniamo a Colle Don Bosco, dove ci aspetta la cena (molto gustosa!) cui segue un momento di fraternità. Dopo qualche ballo, ci dividiamo in squadre, inventiamo un “grido di squadra” e giochiamo insieme, cercando soprattutto di conoscerci meglio.

La serata si conclude con il Santo Rosario fino alla Casetta di Don Bosco. Poi a nanna…


Domenica 6 settembre ’09

La sveglia anche oggi è a suon di musica. Dopo la colazione, si parte con l’autista Stefano alla guida del Pullman alla volta di Mornese, per visitare i luoghi in cui è nata e cresciuta Madre Maria Domenica Mazzarello. Dopo due ore di viaggio intervallate da una breve (si fa per dire visto che stavamo per svuotare l’intero autogrill!!!) sosta, siamo arrivati.

La prima tappa è la casa natia di Madre Mazzarello. “Benvenuti nella casa di Manin” dice un cartello, e suor Concetta ci accoglie. Brevemente ci narra di Manin (così viene chiamata madre Mazzarello) e poi subito ci rechiamo a visitare la casetta, semplice nell’estetica ma impregnata della salesianità che Manin portava in cuore sin da piccola. Ci stupiamo della “piccolezza” delle porte, qualcuno deve abbassarsi per poter passare! All’interno vediamo gli abiti confezionati da Madre Mazzarello, alcuni suoi accessori e le sue Reliquie. All’esterno il verde fa da padrone e invita alla meditazione, come d’altra parte in questi giorni accade di continuo.

Dopo aver rigenerato lo spirito…rigeneriamo gli stomaci!!! La mensa è colorata e accogliente, il cibo ottimo! C’è anche la Coca Cola a tavola, per la felicità di qualcuno (un po’ meno per quella di Cinzia che la boicotta ormai da tempo!).

A questo punto ci sta una bella siesta, sui prati circostanti il caseggiato, dove ne approfittiamo per scattare qualche bella fotografia (d’altra parte non abbiamo fatto altro per l’intero pellegrinaggio!!!). Dopo aver prodotto il “calendario” di Eleonora e il book fotografico di Gaia, passiamo a giocare allo zaffaglione o apone o schiaffo del soldato… comunque lo si chiami il risultato è quello! Anche Gaia finisce “sotto”!

Il pomeriggio inizia con la visita del Santuario di Maria Mazzarello, dall’architettura molto semplice e dominato dall’affresco frontale che rappresenta Maria Mazzarello che parla alla Madonna. Suor Anna, nostra guida, ci sottolinea proprio quest’aspetto della vita di Manin, il continuo rifugiarsi in Maria rivolgendosi a lei come ci si rivolge ad un’Amica. Suor Anna ci invita a sperimentare lo stesso nella nostra vita; inoltre cita più volte la frase di Madre Mazzarello “Ogni punto d’ago sia un atto d’amor per Dio”.

All’uscita dal Santuario vediamo (ma non possiamo visitarla all’interno) la chiesetta in cui Madre Mazzarello si recava a pregare e che era stata costruita dagli abitanti del posto nel periodo del colera che Dio allontanò esaudendo le loro preghiere.

A questo punto Stefano l’autista arriva col pullman e siamo pronti per partire alla volta del Collegio “!2””Maria Domenica Mazzarello”, in Borgo Alto, voluto da Don Bosco e Don Pestarino per l’educazione dei ragazzi di Mornese e dintorni, diventato poi la casa di fondazione del nuovo Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice… insomma, uno dei tanti luoghi in cui tutto è nato

Nel tragitto per giungere al Collegio, nel compiere una curva, l’autobus resta bloccato e dobbiamo scendere e proseguire a piedi… povero Stefano, lo lasciamo alle prese con una manovra “impossibile”, insieme ad Agostino che cerca di fargliela fare… - gli avrà forse parlato di pannocchie nel frattempo??? -

Al Collegio la stanchezza comincia davvero a farsi sentire. C’è ancora un luogo da visitare, la Valponasca, luogo di silenzio e preghiera, una cascina dove Manin trascorse parte della sua vita e la cui particolarità è una finestra da cui si intravede il santuario di Mornese che metteva la nostra Santa in diretta comunicazione con Dio. L’invito è quello di andare ad affacciarsi da quella finestra, proprio come Lei, e provare a chiedersi e chiedere a Dio quel’è la nostra strada. Pace e conforto vengono ispirati nel cuore da quest’ambiente così ricco del Carisma Salesiano.

Qui celebriamo la Santa Messa. Nell’omelia, Don Marcello punta l’attenzione sull’azione meditativa a cui ogni giovane animatore è invitato, compiendo in ogni gesto quotidiano la volontà di Dio, proprio come esortava Madre Mazzarello. Don Marcello invita a rivolgere il proprio pensiero a Dio continuamente nella giornata, soprattutto nei momenti più difficili, e ci suggerisce un esercizio: rivolgersi a Lui ogni volta che ci squilla il cellulare…e a noi succede proprio spesso (Eleonora di sto passo diventa suora!!!).

Dopo la Celebrazione, decido di tornare alla finestrella e invito Ele a seguirmi… stava per distruggere le scale “secolari” con una caduta, ma tralasciamo!!! Diamo pure la colpa alla ripidità delle scale… mentre raggiungiamo gli altri non resistiamo dal gustare il dolcetto che Gaia ci ha gentilmente offerto!!!

Una foto di gruppo ci sta proprio bene…

L’ora del ritorno non tarda ad arrivare, risaliamo sull’autobus e partiamo per rientrare a Colle… il viaggio è un cantare e sgolarsi continuo, qualcuno chiacchiera e si confronta sulle vite ed esperienze di Oratorio, altri azzardano un gioco simile allo zaffaglione… nota negativa: Gabriele ha la febbre! Speriamo che non gli rovini quel che resta di quest’esperienza meravigliosa!

Cena, gelato e…partite di calcio e pallavolo, ecco come trascorre questa serata. Questa è l’ultima notte che trascorriamo a Colle Don Bosco, domani partiamo per Torino e poi c’aspetta Genzano di Roma.

Anche oggi andiamo a letto stanchi ma rigenerati, sicuri di tornare a Piazza con le pile cariche e speranzosi di trasmettere l’entusiasmo ai nostri amici!


Lunedì 7 Settembre

Ci aspetta Valdocco!!!

Gabriele ha avuto la febbre per tutta la notte, Cinzia inizialmente decide di fermarsi a Colle Don Bosco con lui, trattenendo anche Gaia, e un velo di tristezza appare su tutti i nostri volti… ma poi Gabri si sveglia, ha un momento di carica e dice “Voglio venire!” e si parte tutti! All’inizio Gabri non sta benissimo, ma durante la giornata si riprende!

Mezz’oretta di autobus e pochissimi diventano i passi che ci separano da Don Bosco… prima di entrare, ci soffermiamo sotto un pannello raffigurante Don Bosco con i suoi ragazzi accanto cui c’è una scritta che Don Marcello ci esorta a leggere e “vivere”: “Valdocco terra di Don Bosco. Non entrare distratto. Guardala come il campo che è stato seminato, come la casa dove è vissuto tuo padre. Ascolta. (E. Renoglio)”. È la parola “padre” che mi colpisce maggiormente e si incastona tra i miei pensieri per l’intera giornata…

In cortile risalta la statua di Don Bosco circondata da 18 bandiere rappresentanti la presenza del Santo nel mondo. Non può mancare la foto di gruppo…

A questo punto, iniziamo la visita guidata alle Camerette. Deborah sarà la nostra guida. È una giovane catechista che mentre spiega oserei dire che testimonia tutta la sua passione per Don Bosco e per quello che fa seguendo i suoi passi!

Ci mostra come Valdocco sia cambiata nel tempo, come tutto ciò che adesso possiamo vedere prenda vita dalla piccola Cappella Pinardi circondata soltanto da ampie distese di terra…

È meraviglioso poter vedere e quasi toccare con mano i paramenti sacri, il cappello, il bastone, la sedia, il letto, lo scrittoio, i mobili… tutto ciò che era di Giovanni Bosco quando era in vita! Da quelle camere lui pensava a noi, ci amava di un amore che attraversa i secoli per raggiungerci ed ora l’emozione di essere lì e fortissima!

C’è una bottiglia di acqua semipiena… Deborah ci spiega che quell’acqua è lì da quando Giovanni Bosco si è spento… un miracolo! E accanto ci sta una scatola di noccioline, quelle rimaste a Don Bosco dopo averne distribuito una buona quantità ai suoi ragazzi… e pensare che prima di ciò ne aveva solo una manciata… è uno dei suoi miracoli!

Finalmente arriva il momento di entrare nella Cappella Pinardi. Non è più come Don Bosco l’ha lasciata, è stata cambiata molto, ma rimane l’“essenza”, rimane il fulcro di tutta Valdocco! Deborah ci spiega il significato di ogni elemento lì presente (nulla è a caso!) e soprattutto ci fa notare l’arco di fronte a noi in cui sono raffigurati i Sette Sacramenti e quello della Confessione sta proprio al centro dell’arco a simboleggiare la chiave di volta, senza la quale l’arco non può reggersi, e proprio questo era la Confessione per Don Bosco: il fulcro, la chiave di volta, il mezzo per salvare la propria anima.

Qui possiamo dedicarci del tempo per riflettere su di noi e sull’esperienza che stiamo vivendo. È un tempo di silenzio molto forte…

A questo punto, ci attende il pranzo nel grande refettorio. Piazza Armerina con Ele e Linda chiude la fila dei pellegrinanti!

Subito dopo entriamo in Basilica… bella, maestosa, eccezionale, come Don Bosco l’ha voluta! Ed è qui che il nostro Santo riposa, e qui che ogni pellegrino può pregarlo di presenza, oserei dire, e l’emozione di essere alla sua presenza non si può descrivere a parole!

Don Marcello celebra per noi la messa proprio qui. L’emozione è forte per tutti…

Qualche altra foto e poi si parte per Torino, ci concediamo un momento di shopping e relax… Cinzia&family si fermano, un po’ per la stanchezza, ma molto più per godere di un lungo e indisturbato momento di meditazione e pace.

A Torino giriamo per negozi e ci rendiamo conto dell’eleganza di questa città! Io ed Ele prendiamo una granita, ma per noi siciliani chiamare granita del ghiaccio tritato con sciroppo alla frutta è proprio impossibile!!!

Ci ritroviamo al luogo dell’appuntamento carichi di buste, molti hanno fatto shopping nel negozio autorizzato della Juventus!

Suor Assunta nel frattempo ci saluta, lei parte oggi per rientrare in Sicilia perché domani deve accogliere la nostra nuova Ispettrice.

Ritorniamo a Valdocco a “recuperare” chi era rimasto là (e anche a svaligiare come era accaduto la mattina il negozio di ricordi religiosi!) e ripartiamo per Colle Don Bosco. E qui inizia il bello! A Colle in teoria il tempo è già ristretto per preparare la valigia e fare una doccia… figuriamoci che noi di Piazza e qualche altro smemorato dobbiamo ancora comprare le felpe e le magliette di Don Bosco (il primo giorno non l’abbiamo fatto convinti che ne avremmo trovati altri di negozi di magliette, e invece no!). Finisce che il tempo per far tutto si riduce ad un quarto d’ora (però in compenso abbiamo preso le felpe che sono bellissime!!), le valigie scoppiano, tutto dentro come capita, e Don Marcello che guardandoci (tutti gli altri sono già sul pullman!) dice a Cinzia: “Io capisco i ritmi di una famiglia… ma queste due infiltrate… mi sa che sono loro che vi rallentano di più!”…il velo pietoso si stende da solo…

Finalmente partiamo e andiamo a cena in una pizzeria non molto distante. L’ambiente è accogliente e la pizza è niente male! E con lo stomaco pieno possiamo partire alla volta di Roma! Certo, il viaggio in pullman non sarà comodissimo, così come all’andata, ma cerchiamo di adattarci e passare anche questa notte chi scherzando e ridendo, chi dormicchiando… Roma ci aspetta!


Martedì 8 Settembre

Arriviamo a Genzano di Roma che sono già le 9.30. Abbiamo pochissimo tempo per sistemarci nell’Istituto che ci accoglie per poi recarci nella Basilica in cui si svolgerà la celebrazione durante la quale faranno la prima professione religiosa dieci giovani, tra cui qualche siciliano.

Dopo la celebrazione, ritorniamo in Istituto dove ci attende il pranzo insieme ai nuovi e giovani SdB e ai loro famigliari.

Subito dopo come da programma dovremmo essere liberi di girare Roma, ma Cinzia propone di andare tutti insieme a visitare la Chiesa del Sacro Cuore voluta da Don Bosco negli ultimi anni della sua vita e le camerette che in quel periodo l’hanno ospitato. La proposta viene accolta. A farci da guida è Don Perelli, il nostro precedente Ispettore di Sicilia. È in quella chiesa che come riporta una scritta “San Giovanni Bosco celebrando l’Eucarestia in questo altare il 16 maggio 1887 fu visto arrestarsi e piangere molte volte. Contemplava con un miracoloso sguardo d’insieme il vasto panorama della sua vita racchiuso nelle parole dettegli dalla Madonna nel ‘sogno dei nove anni’: ‘A suo tempo tutto comprenderai!’”. Quale migliore luogo, dunque, poteva vedere il concludersi del nostro pellegrinaggio! Tutti insieme abbiamo pregato un’Ave Maria di fronte quello stesso altare e poi siamo andati a vedere eccezionalmente le camerette di Don Bosco (perché la chiesa è in restauro e alle camerette non si potrebbe accedere). La camera da letto è stata trasformata in una cappella e qui è possibile toccare con mano il letto e il divano usati da Don Bosco quando era a Roma.

Il nostro pellegrinaggio è davvero giunto al termine! Ci resta qualche oretta per girare Roma liberamente… io ed Ele entriamo in una libreria Elledici per qualche minuto, ma uscite da là ci accorgiamo che non è rimasto nessuno! Siamo incerte sul dove andare, cosa poter visitare in questo poco tempo che ci resta. Ci rechiamo alla metro e giriamo qualche negozio, poi ci decidiamo a prendere la metro per recarci a Piramide, luogo dell’appuntamento con tutti gli altri, ma visto che c’è la fermata Colosseo di mezzo pensiamo bene di fare una capatina! Roma è stracolma di turisti… Dopo aver visitato il Colosseo ci rechiamo a Piramide ma ci rendiamo conto che attendere per un’ora là è noioso. Dai cartelli delle fermate degli autobus apprendiamo che a poche fermate da noi c’è la Bocca della verità e decidiamo di andare a visitarla. Un signore ci dà tutte le indicazioni per raggiungerla e poco dopo siamo già in fila per infilare la mano nella famosa apertura di quello che era solo un tombino! All’inizio ci facciamo prendere dal panico perché il tempo stringe e la fila e lunga, ma la nostra simpatia (modestia a parte!) colpisce anche il custode che ci rassicura che la fila da fare sarà breve, e così è! A questo punto dobbiamo tornare a Piramide e ci rechiamo ad aspettare l’autobus lì dove ci aveva lasciate all’andata. Nel frattempo facciamo un po’ di foto davanti il Tevere. Passato qualche minuto ci rendiamo conto che forse stiamo aspettando nel luogo sbagliato, ci informiamo e due signore confermano la nostra ipotesi! Corriamo alla fermata che ci dicono di raggiungere e finalmente riusciamo a prendere l’autobus! E non arriviamo neanche in ritardo, per la prima volta Piazza Armerina non si fa attendere!

Ultima tratta con il pullman di Stefano e giungiamo in aeroporto. C’è da rendersi subito conto che qualcosa è cambiata rispetto all’andata, quando incontrandoci all’aeroporto di Catania e capendo che eravamo tutti partecipanti al pellegrinaggio, a stento ci dicevamo “ciao” e ci presentavamo… ora invece facciamo caciara, scattiamo foto, chiacchieriamo e ridiamo!

E le sorprese non sono ancora finite: ad un tratto qualcuno si accorge della presenza di Carmen Consoli lì in fila e non può mancare una foto con lei!

Abbiamo qualche istante per girare i negozi dell’aeroporto e mangiare, poi arriva l’ora dell’imbarco. Questo volo qualcuno non potrà mai dimenticarlo: cantiamo, ridiamo, gridiamo… Inutili sono i richiami di Don Marcello quando cantiamo: “Marcello, Marcello, prossimo Rettor Maggiore! Ohoohoooh!”, poi parte “Giù dai colli!”, battiamo le mani (qualcuno si gira davvero irritato!) e non ci lasciamo sfuggire (le ragazze) il fascino di uno Stewart cui riusciamo addirittura a rubare il nome (Simone) e una foto con noi! Che ridere…

Sulla navetta che ci conduce all’aeroporto cantiamo “Padre maestro ed amico” e qualche signore batte le mani con noi!

Aspettando le valigie in aeroporto, iniziano i saluti… c’è anche qualche lacrimuccia di mezzo… che esperienza fantastica che abbiamo vissuto, indimenticabile! Adesso questa è “una storia che continua con te”, come dice lo slogan delle magliette del 150° anniversario della fondazione della Congregazione Salesiana.

Tornando verso Piazza, all’uscita dall’autostrada, ci troviamo dinnanzi due mucche che passeggiano liberamente… ci spaventiamo e decidiamo di avvisare la polizia e mentre telefoniamo ci accorgiamo che le mucche non sono due ma “tre, quattro, cinque…una marea!!!”… che ridere!

Giungiamo a Campo Don Bosco stanchissimi ma abbiamo ancora voglia di ridere e ci ricordiamo a vicenda qualche episodio… finchè Campo Don Bosco non viene “invaso” da William, Salvo, Isma e Stefano che sono venuti a salutarci!

Ed ecco finita la nostra avventura. Descriverla non è lo stesso che viverla… per questo auguriamo a tutti di andare a trovare Don Bosco appena possibile perché è semplicemente meraviglioso!








W DON BOSCO