sabato 10 ottobre 2009

Io o Lui? Un bambino: fa lo stesso!

Chi metterebbe al centro Gesù oggi? Chi abbraccerebbe in mezzo al gruppo dei discepoli che discutono di potere, di onori e (inevitabilmente) di soldi? Il suo gesto è altamente provocatorio, ma non si ferma ad una semplice denuncia di una mentalità sbagliata. Non solo insegna che “il primo sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”, ma lo fa concretamente anche con quel gesto che a noi forse sembra banale, ma a quel tempo non lo era. I bambini ai tempi di Gesù non potevano essere centro di discussione, ed era inconcepibile che un maestro perdesse tempo con loro. Basta ricordare quando gli apostoli scacciano i bambini che disturbano Gesù che sta insegnando.
Gesù compie quindi un gesto straordinariamente rivoluzionario, perché arriva a dire che accogliere un bambino è accogliere Dio stesso. Non è l’innocenza e purezza del bambino che Cristo ha in mente, ma il fatto di essere piccolo, insignificante e assolutamente debole per chi è in alto e adulto. Proprio per la sua piccolezza e apparente inutilità che il bambino abbracciato da Gesù diventa misura dell’incontro con Dio.
Mi viene in mente a tal proposito di come è avvenuta la svolta di Madre Teresa di Calcutta, che da giovane suora in India diventa quel modello di carità che tutto il mondo ha conosciuto e preso a modello (anche per tanti non cristiani). Lei stessa racconta di come un giorno per le strade di Calcutta trova una donna che era talmente malata e povera che solo i topi le fanno “compagnia”. Madre Teresa la raccoglie e se ne prende cura; e sfidando anche la mentalità il rifiuto di chi le sta attorno dona a questa povera donna una morte dignitosa. C’è davvero un grande contrasto tra questa scena e gli apostoli che ieri come anche oggi discutono di potere, onore e denaro.
Mentre scrivo questo, non punto il dito contro nessuno, sarebbe troppo facile e ipocrita. Penso prima di tutto a me stesso, e il gesto che Gesù fa con il bambino è rivolto a me per primo visto che non sono certo immune dal pericolo di mettere al centro della mia vita me stesso e quello che riesco ad ottenere e guadagnare.
Se Gesù fosse davanti a me chi abbraccerebbe? Chi mi metterebbe davanti per dirmi “se accogli lui accogli anche me e colui che mi ha mandato”?
Chi sono i piccoli che io dimentico? Chi sono coloro che io giudico indegni di far parte della mia vita e che tengo a debita distanza perché potrebbero esser d’intralcio alla mia carriera, alla mia libertà?
Lascio in sospeso la domanda… ci devo davvero pensare!
Mi piacerebbe avere una vostra opinione e su chi potrebbero essere coloro che Gesù abbraccerebbe al centro dell’azione della comunità cristiana per richiamare il giusto valore delle cose e la vera strada che porta all’incontro con Dio, che non è certo il potere, l’onore e la posizione sociale.

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W DON BOSCO