venerdì 8 aprile 2011

DATEMI LICENZA DI TAGLIARVI I CAPELLI (buona notte numero 3)

Ho bisogno di voi che mi diate una licenza, ma bisogna che me la diate dal primo all ‘ultimo; cioè che mi permettiate di farvi il parrucchiere e tagliarvi i capelli a tutti. Il parrucchiere non è abbastanza abile, bisogna che ve li tagli io. Se non facessi così, vi verrebbero tanto lunghi da non potersi più tagliare, perché uniti insieme formerebbero una corda con la quale qualcheduno potrebbe tirarvi in qualche precipizio.

Che cosa vuol dire ciò? Ecco. Santa Teresa dice che anche l’anima ha i suoi capelli, i quali, se si lasciano crescere, diventeranno corde. Questi capelli dell’anima sono i difetti che ciascuno ha.

Sono piccoli da principio, sottili come un capello, ma se non si tagliano quando incominciano a manifestarsi, diverranno in breve così grossi che il demonio ne farà delle corde per tirarvi alla rovina. Questi difetti, questi vizi, adesso si possono facilmente tagliare; ma andando avanti diventano abito, mettono profonde radici, diventano corde. E come si fa a tagliare le corde con un paio di forbici?

Per esempio: a uno salta la voglia di fumare e fuma nascostamente. È un piccolo capello che cresce. Se mi ascolta, se si persuade che è cosa dannosa, se lascia questo capriccio, ecco il capello tagliato. Se invece vuol continuare, si sottrae alla Vista dei superiori, si nasconde in luogo appartato, si abitua, viene il giorno che incontra qualche diavolo, ed ecco la corda che lo trae in perdizione.. senza contare il danno che può riceverne la santità.

Un altro ama i liquori, cerca di averne provvista nel baule, di quando in quando ne beve un bicchierino. Ecco il capello. Se si lascia guidare da chi gli vuole bene, capirà che con ciò s’infiamma il sangue, e che non sono convenienti simili bibite a un giovanetto ben educato. Ed ecco il capello tagliato. Se invece vuole continuare a dispetto degli avvisi, farà disordini, il sangue si accende, talora sarà mezzo brillo, le tentazioni assaltano, si cede ed ecco la corda.

E’un tale che quando può avere roba da mangiare, salme frutta, formaggio, è felice; mangia a tutte le ore: procura sempre di aver sempre la provvista abbondante: se non ne ha, scrive ai parenti che gliene mandino. Ecco il capello. Se obbedisce al superiore che gli dice di mangiare a pasto con certa misura, non fa indigestione, non fa malattie. Ma se si lascia vincere dall’appetito, con lo stomaco pieno non può più studiare.. a poco a poco aborre dall’applicarsi perché ciò gli fa male, si da alla poltreria … l’ozio è il padre di tutti i vizi. Ed ecco la corda.

Vi sarà un giovane il quale talora ha un po’ di rispetto umano nello star composto in chiesa, nel farsi bene il segno della croce, nell’ andare con certa frequenza ai Santi Sacramenti. Poveretto! Se non cambi, sappi in primo luogo che Dio conosce l’interno dell’animo tuo e poi questo rispetto umano ti farà trasgredire l’obbligo della messa, del far vigilia, quando sarai fuori dall’oratorio. Ed ecco la corda e che corda!

E cosi andate avanti discorrendo.

si comincia dal poco e si va al molto. Si comincia dalla bugia e si finisce con il calunniare i compagni quando non si sa come scusarsi. Il capello della disobbedienza finisce con le corde di certi discorsi. Insomma aiutatemi a correggervi delle mancanze leggere con la vostra buona volontà. Lasciatemi tagliare questi piccoli capelli e il demonio non riuscirà ad afferrarvi e trascinarvi a casa sua.

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W DON BOSCO