sabato 28 febbraio 2009

La cultura dello sballo. Dialogo con due giovani dell'Oratorio.

Andrea, ragazzo dell’Oratorio, 21 anni, diplomato all’Istituto Tecnico per i Servizi Sociali, mi propone di parlare di un argomento: LA CULTURA DELLO SBALLO. Lì per lì rimango spiazzata, quante cose si potrebbero dire sulla cultura dello sballo? Potremmo parlare delle morti del sabato sera, delle violenze che dilagano, e poi toccare argomenti affini come il fumo, il bullismo… Ma credo che quello che sia importante, innanzitutto, è vedere se la cultura dello sballo è una cosa che non “ci” tocca o se invece il fenomeno sia a noi abbastanza vicino.

Così gli chiedo: “Dimmi tu cosa ne pensi!”. E lui mi risponde: “Il desiderio di sballarsi, secondo me, nasce quando si hanno dei problemi e si decide di risolverli (o per meglio dire, di sfuggirli) rifugiandosi nell’alcool, senza valutare l’ipotesi che ci si potrebbe far aiutare da un esperto. Secondo me questa “cultura” è diffusa perché il sistema sociale non funziona benissimo, la famiglia spesso è assente, la tv non educa (anzi, dis-educa) e c’è molta disinformazione, pertanto alcuni ragazzi finiscono per farsi coinvolgere negativamente. Ho conosciuto ragazzi che l’hanno fatto; io ci penserei mille volte prima di farlo! Fortunatamente a me hanno inculcato abbastanza valori morali, per tanto so tenermi lontano dallo sballo! E ho imparato anche a difendermi dalla violenza psicologica che altri hanno provato a farmi. Ecco, un’altra cosa che non sopporto è che si possa fare bullismo psicologico! Provo sconcerto verso chi si lascia prendere dalla cultura dello sballo, però credo che se ne possa uscire. Bisogna partire dalla consapevolezza del proprio sbaglio e poi cercare di farsi aiutare, da un esperto oppure avvicinandosi ad un sano luogo di incontro per ragazzi. Ma l’“arma” principale per vincere è l’INFORMAZIONE. Bisogna informarsi e informare su quelli che sono i danni provocati dall’uso di alcool e droghe, e soprattutto non bisogna mai star soli ma cercare di circondarsi di buone compagnie!”.

Anche Roberto, 21 anni, diplomato come perito aziendale, vuole dire la sua: “Anche i ragazzini di 13-14 anni, forse spinti dalla noia, il sabato sera sballano. Per me sballare significa volersi discostare dalla realtà. Noi viviamo in un paese piccolo, che non offre molto nelle sere dei week end, ma credo che la “noia” non appartenga solo a noi paesani, ma sia un fenomeno che riguarda più o meno tutti, soprattutto chi è cresciuto avendo tutto e non ha imparato a conquistarsi nulla. Ciò non porta ad avere obiettivi e rende i giovani annoiati. Anche io e i miei amici molto spesso il pomeriggio non sappiamo che fare, e penso che sia lo stesso per molti giovani. Io personalmente vorrei che ci fossero più luoghi di incontro, ad esempio sarebbe bello potersi incontrare in biblioteca, e perseguire con altri un obiettivo comune: fare sport, confrontarsi su alcuni argomenti, … Invece quello che vedo io sono le sale giochi gremite di ragazzi che giocano al biliardino mentre le ragazze stanno fuori ad aspettarli. Questa cosa non mi piace poi tanto! Io ho avuto l’opportunità di far parte di una squadra di calcio e ho conosciuto un sacco di persone, comprendendo l’importanza di far parte di un gruppo. Però capisco bene che per alcuni sia difficile fare gruppo, quindi ci vuole una guida più grande che dia obiettivi comuni. Però devo anche dire una cosa: incontrarsi, fare gruppo, avere obiettivi in realtà non allontana al 100% dalla cultura dello sballo, ormai è di “moda” sballare il sabato sera! Figurati che ho visto ragazzi bigiare la scuola alle 8 del mattino e avere con se una bottiglia di vino! Prima ci scandalizzavamo se vedevamo qualche ragazzo fumare, ora episodi come questo e anche più gravi non destano più lo sconcerto di nessuno. Devo dire un’altra cosa: si prendono certe abitudini anche per il coinvolgimento di altri, sia in positivo che in negativo. La compagnia di cui facevo parte prima fumava erba. Hanno provato a coinvolgermi, ma fortunatamente non ci sono riusciti, ed io ho smesso di uscire con loro. Ma se fossi stato più debole sarei diventato parte di loro. Infatti spesso si cede pur di essere accettati nel gruppo. Comunque credo che crescendo si riescano ad abbandonare queste abitudini. Concludo dicendoti questo: è vero i giovani hanno molti problemi ed hanno ragione a lamentarsi, a volte, ma è anche vero che non c’è spirito di iniziativa, nessuno, insomma, fa niente per trovare una soluzione ai propri problemi. Una soluzione VERA, intendo, perché sballarsi non è affatto una soluzione, semmai un altro problema!!!”

Mi piacerebbe parlare di questo argomento con tanti altri ragazzi. Forse anche loro hanno bisogno di parlare di questo e altro. Naturalmente, vi terremo aggiornati!!!!

Rosa Linda

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