giovedì 22 luglio 2010

GIUSTIZIA PER FRANCESCO, Barrafranca, 9 luglio 2010


“Nessuno sa! Nessuno ha visto niente!” è il grido, soffocato dalla disperazione, della madre di Francesco Ferreri, ragazzo di appena tredici anni ucciso a Barrafranca il 16 dicembre 2005. Sono trascorsi quasi cinque anni, ma Francesco non ha ancora ricevuto giustizia.
Il Vescovo M. Pennisi insieme all’Associazione Meter di Don Fortunato Di Noto hanno voluto dare un segno forte contro l’omertà, pertanto hanno organizzato la Marcia di Giustizia che si è svolta a Barrafranca il 9 luglio, invitando a partecipare tutte le parrocchie e i movimenti della Diocesi insieme ai loro GREST, e la società civile tutta.
“L’evento esprime solidarietà alla famiglia Ferreri e vuole responsabilizzare alla giustizia, combattendo ogni forma di indifferenza e omertà. Vogliamo essere l’espressione della Sicilia che si ribella, che non accetta passivamente, che spera!” ha affermato la dottoressa Cinzia Vella, responsabile dello Sportello Meter di Piazza Armerina.
Tantissimi bambini e ragazzi, guidati dai volontari degli Sportelli Meter di Piazza Armerina e Gela e dai loro animatori hanno percorso silenziosamente il viale principale di Barrafranca tenendo in mano un palloncino colorato, che hanno lanciato in aria a conclusione della marcia in piazza R. Margherita. “Questi palloncini colorati esprimono la gioia di vivere dei bambini, la stessa gioia che aveva Francesco ma che ingiustamente gli è stata tolta” dice Laura, animatrice del GREST salesiano di Piazza Armerina, mentre i palloncini volano verso Francesco, e continua: “Sui palloncini c’è scritto GIUSTIZIA PER FRANCESCO, ma mentre li guardo mi rendo conto di chi sia veramente la colpa di questa mancata giustizia: di tutti noi! Perché per paura o per indifferenza assecondiamo ogni giorno reati come questo. Chiunque sia colpevole o complice dovrebbe mettersi l’animo in pace denunciando e confessando. Sono qui per Francesco e per tutte le vittime di ingiustizia, speranzosa in un futuro più nobile e ragionevole”.
I bambini presenti hanno tutte le fortune che a Francesco sono state negate, eppure non restano indifferenti al dolore che aleggia nell’aria. Sanno che c’è chi è costretto a diventare grande anche se è ancora piccino, perché qualcuno lo obbliga, per i piaceri di questa società perversa e stupida, alla ricerca di niente. “Che colpa aveva Francesco?” chiede la piccola Roberta ad un animatore, e poi aggiunge: “Forse quella di essersi fidato delle persone sbagliate, cattive e senza scrupoli!”. Gaia le fa eco: “Dovrebbero capire che noi bambini dobbiamo solo giocare e divertirci, ma soprattutto abbiamo diritto a vivere come lo aveva Francesco!”. “Sono molto amareggiato” risponde Lorenzo quando gli chiedono cosa pensa, “ma allo stesso tempo sono sereno perché vedo tutte queste persone che sperano e credono in una giustizia più grande di quella degli uomini: la giustizia divina!”.
Insieme ai bambini e agli animatori, sono stati presenti i genitori e il fratello di Francesco, il vice prefetto vicario Matilde Pirrera, il commissario di pubblica sicurezza Daniele Presti e molti comuni della provincia con i loro rappresentanti: Anna Maria Raccuglio per Aidone, Francesco Reitano per Calascibetta, Salvatore
Manuele per Cerami, Lina Grillo per Piazza Armerina, Armando Glorioso per Nissoria, Enzo Emma per Pietraperzia, Pino Matarazzo per Sperlinga, il baby-sindaco barrese Chiara Lanza ed il sindaco ospitante Angelo Ferrigno. Presente il segretario generale della Cisl Giuseppe Aleo, molte associazioni e le scuole di Barrafranca.
Al lancio dei palloncini è seguita la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo che, durante l’omelia, ha ricordato che Francesco gode della giustizia divina, ma che non può e non deve mancare la giustizia degli uomini. “A chiedere giustizia – dice – siete voi bambini dei GREST che avete rinunciato ad un giorno di divertimento per essere solidali e contrastare la vergognosa omertà che attanaglia la nostra isola e che permette agli assassini di essere ancora liberi”. Ha poi lanciato l’invito a non perdere la fiducia nelle istituzioni: “Non sta a noi emettere un giudizio penale, che spetta agli inquirenti, ma questi attendono l’aiuto di chi ha un minimo indizio e magari è qui presente. Alla sete di vendetta deve sostituirsi la sete di giustizia. La Diocesi di Piazza Armerina intende collaborare con le istituzioni e le associazioni per promuovere la tutela dell’infanzia, in particolare con l’Associazione Meter che, mi auguro, possa presto inaugurare uno sportello a Barrafranca”.
Alla fine della celebrazione, Don Fortunato ha voluto esprimere tutto il rammarico e il disgusto per questo gesto, simile ad altri, che priva bambini innocenti di un diritto fondamentale: il diritto alla vita. “Non è tollerabile che in una città sia a piede libero un assassino. Spero che egli senta nel cuore l’esigenza di consegnarsi alla giustizia. Prego per questo paese con le finestre socchiuse, prego per Francesco che era solo un bambino, e per la famiglia Ferreri, per la quale non esistono più parole da poter rivolgere. Oggi, in mezzo a noi, c’è l’anima di Francesco che chiede ancora voce!”.
La piccola Denise ha dedicato un pensiero a Francesco: “Nella casa degli angeli sei tornato e dall’alto dei cieli sostieni e consoli tutti coloro che ti hanno amato. Ci guidi a comprendere di più la bellezza della vita, che un giorno una mano assassina ti ha tolto strappandoti alla tua famiglia e lasciando un vuoto immenso che non tutti possiamo capire”.
Il futuro è dei bambini e i bambini vanno aiutati a diventare il nostro futuro.

Rosa Linda Romano

Nessun commento:






W DON BOSCO