Appello del vescovo Pennisi per i corsi professionali
l.m.) Aumenta il rischio in città di dispersione scolastica. E mentre la Regione avvia dei progetti per puntare sulla scolarizzazione di quanti non vogliono andare a scuola, dall’altro non finanzia i progetti di corsi professionali, mettendo "ko" l’attività di formazione professionale avviata dai sacerdoti e dalle suore salesiane. Nei giorni scorsi il decreto secondo il quale non sono previsti i fondi per la formazione professionale avviata nei centri di formazione dell’intera isola. Una vicenda che avrà gravi conseguenze per insegnanti, suore e, in particolare i giovani che hanno puntato sulla formazione professionale e non su un semplice percorso di studi con il quale conseguire il diploma. Sia il Cnos – Fap che il Ciofs a settembre hanno avviato l’anno scolastico, ma la scorsa settimana la doccia fredda per la famiglia salesiana che ha a cuore le sorti dei giovani. L’avvio dei corsi professionali, oltre a tracciare una linea sul mondo occupazionale, ha anche lo scopo di riuscire ad evitare la dispersione scolastica in territorio particolari dove la strada è una cattiva maestra.La notizia della chiusura dei corsi professionali è giunta ieri mattina durante ilconvegno diocesano organizzato dallapastorale giovanile. "Quanto sta accadendo – ha tuonato il vescovo mons.Michele Pennisi – è un delitto che grida vendetta davanti agli occhi di Dio". Sono 50 i ragazzi che rischiano di scegliere la strada se i corsi professionali del Ciofse Cnos – Fap non vengono sostenuti dalla Regione.
Da il quotidiano "La Sicilia" domenica 15 marzo 2009, edizione di Caltanissetta p. 41 Gela
Nessun commento:
Posta un commento