Le associazioni di volontariato sociale armerine “Plutia Emergenza” e “Sicilia soccorso” dal 24 al 31 ottobre scorso hanno prestato servizio a Messina, nei luoghi colpiti dalla catastrofe dell’alluvione all’inizio dello stesso mese.
Il loro intervento si è concentrato nel comune di Scaletta Zanclea e nella sua frazione Guidomandri Superiore, in cui l’alluvione ha provocato danni ingenti.
Il Dipartimento provinciale di Protezione Civile di Messina ha coordinato e guidato i volontari, quattro di Plutia Emergenza e cinque di Sicilia soccorso, insieme a tanti altri giovani volontari delle associazioni dell’ennese. Una collaborazione gomito a gomito che ha portato a buoni risultati senza l’insorgere di problemi, come ha sottolineato il responsabile della prima associazione suddetta, Santo Varagone, che nel descrivere l’esperienza spiega: “La popolazione al nostro arrivo era già stata sistemata in albergo, dunque noi ci siamo occupati dello sgombero delle case da fango e detriti, che raggiungevano quasi i lampadari, oltre che della distribuzione di viveri e di oggetti di prima necessità nel centro di stoccaggio.”.
Non è la prima esperienza di soccorso in seguito a catastrofi naturali a cui le nostre associazioni hanno partecipato: lo scorso aprile, infatti, gli stessi e altri volontari hanno prestato il proprio servizio in Abruzzo, nei luoghi colpiti dal sisma.
Esperienze diverse che lasciano le stesse forti emozioni sia in chi presta soccorso sia in chi lo riceve. In Abruzzo i nostri volontari hanno ricevuto vari attestati di ringraziamento dalle parrocchie e dai comuni e sono stati salutati con una festa per esprimere la forte gratitudine nonostante il disagio sempre presente.
Anche a Messina hanno trovato la stessa accoglienza e gratitudine: “Lo scenario disastroso è lo stesso, – spiega S. Varagone – così come il bisogno di aiuto. Non posso dimenticare la gratitudine che ci ha manifestato una signora per aver soccorso il padre sentitosi male improvvisamente. Ci ha regalato un soprammobile da lei realizzato e dopo avermi abbracciato mi ha detto “Lascio a lei un bacio che vale per tutti”. I giornali solitamente non raccontano questi piccoli ma significativi episodi, non parlano della gente. Ci si sofferma sulle polemiche, che certamente fanno più notizia, ma che a mio avviso sono state leggermente gonfiate. Noi non abbiamo visto l’eccessivo abusivismo denunciato in seguito alla catastrofe, e c’è da dire che questa non ha colpito solo le case costruite sulla montagna: Scaletta, ad esempio, sorge in riva al mare e conta comunque enormi danni. Noi ci auguriamo che adesso dalla polemica si passi ai fatti per evitare il ripresentarsi di queste tragedie. Siamo fiduciosi, anche perché sul luogo ci siamo resi conto che si sta lavorando veramente.”. E ricordando l’esperienza in Abruzzo, il responsabile di Plutia Emergenza continua: “In Abruzzo c’era tanta paura, perché il sisma, anche se può essere previsto, non può essere evitato. A Messina c’era anche tanta rabbia, e dobbiamo ammettere che questa tragedia è stata un po’ trascurata dallo Stato: dopo mesi si parla ancora del sisma de L’Aquila; a neanche un mese non si parla più di Messina. Eppure ci sono porzioni di paesi che non esistono più e tanta gente che ha bisogno di aiuto!”. Conclude S. Varagone: “C’è ancora tanto da fare in questi luoghi, pertanto ci auguriamo di poter tornare a fine mese a dare il nostro contributo.”.
Tanta la solidarietà e la buona volontà di questi giovani volontari. Ma queste non bastano. Afferma infatti Roberto La Monica, responsabile dell’associazione di volontariato di Protezione Civile “Armerina Emergenza”: “Saremmo partiti anche noi e avremmo dato il nostro contributo a Messina. È stata la burocrazia ad impedircelo. Il 30 giugno scorso abbiamo infatti consegnato la documentazione per richiedere l’iscrizione al dipartimento regionale di protezione civile, senza la quale non siamo riconosciuti a livello regionale e non possiamo essere autorizzati agli interventi in territorio nazionale. A Enna la richiesta è stata approvata e spedita a Palermo, – continua R. La Monica un po’ indignato – ma ancora oggi non si hanno notizie. Telefoniamo quasi quotidianamente ma ci rispondono che dobbiamo ancora attendere. E con noi attende chi ha bisogno del nostro aiuto e non può riceverlo a causa dell’inefficienza negli uffici pubblici!”.
Rosa Linda Romano
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