Scaricate i canti del GREST da qui (poi cliccate su FREE DOWNLOADING e attendete circa un minuto)
mercoledì 30 giugno 2010
Grest Salesiano 2010 "Sai fischiare?"
Ecco il testi dell'inno del GREST e del canto di Preghiera:
"Musica musica mia" - Inno
Già più di un secolo fa, c'era chi pensava a noi...c'era chi aveva già considerato che il tuo futuro sei tu. E lui tifava per noi, perchè contava su chi, con la speranza e la voglia di vivere, coltiva la vita sua.
Era lui troppo Santo se scopriva nella fede l'allegria; era lui troppo forte se insegnava che l'amore è una... poesia.
Già più di un secolo fa, lui diffondeva nel mondo la carità perchè contava su noi.
Ecco perchè siamo qua a raccontare di lui, a raccontare di un prete di tutti noi, a raccontare per lui.
"Io lo so cosa è il cuore: è una musica che suona dentro noi; viaggerà coi tuoi sogni su quel treno che ti porta dove vuoi."
Ecco perchè l'allegria, ecco perchè la poesia, ecco perchè quella voglia di vivere...musica musica mia. Sogni e speranze per me sono la musica mia, che mi trasmette la gioia di vivere...musica musica mia...che mi trasmette la gioia di vivere, perchè diventa amore per te.
"Seguendo quel sogno" - Canto di preghiera
Nei cuori giovani di tutto il mondo, il suo ricordo, un prete semplice, diceva sempre : “ Per voi giovani,io spendo tutto e non voglio niente. C’è un Dio che crede in noi, ci fa sognare cose in grande, a realizzarle io vi aiuterò. Perché la vita conta su di voi. Datele un senso, non è tempo perso. Ché la felicità attende chi la cerca”. Vorrei avere il coraggio di essere come sei Tu, dedicare la vita ai giovani, che ancora stanno cercando momenti di felicità. Ma non è facile restare in piedi, sicuramente so che sbaglierò, lasciare il mondo come hai fatto Tu. Correre il rischio di sentirmi solo, per fare come te. Molto lavoro affronterò, perché per impegnarsi con i giovani è necessaria molta volontà. Sguardo sempre attento, cuore sempre pronto e familiarità per camminare insieme. Vorrei avere il coraggio di essere come sei Tu, dedicare la vita ai giovani,che ancora stanno cercando un futuro di felicità. Seguendo Te col tempo ho aperto il cuore ho visto che lì, c’era un sogno da vivere e credere. Crescendo lentamente ho scelto anch’io il tuo sentiero. E quando avrò paura dei sogni, dei giorni del mondo, ti chiederò il coraggio di essere come sei Tu, dedicare la vita ai giovani che insieme riscopriranno la voglia di vivere. E ancora oggi il Tuo sogno continua con me.
mercoledì 23 giugno 2010
Assemblea di Libera a Piazza Armerina - Intervista a Umberto Di Maggio presidente di Libera Sicilia. Di Rosa Linda Romano
Il 12 e 13 giugno, a Piazza Armerina presso il plesso Fontanazza della Scuola Elementare “Rocca Chinnici”, l’associazione Libera per la lotta contro la mafia ha organizzato la manifestazione “Libera tutti in Piazza”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
A meno di 24 ore dalla nomina, abbiamo intervistato Umberto Di Maggio (nella foto a destra), presidente di Libera Sicilia.
Perché avete scelto Piazza Armerina come sede di questo evento?
Da quando siamo nati, questa è la prima assemblea di Libera in Sicilia. Libera non ha l’ansia di piantare le bandierine, di festeggiare la conquista di un territorio. Libera è un’associazione di associazioni che lavora territorialmente, che è presente oggi in tutte le regioni d’Italia, in trenta stati in Europa con quaranta associazioni e anche in Messico. Più che un’associazione noi siamo una rete, pertanto quando lavoriamo nei territori per creare questo cosiddetto associazionismo antimafia abbiamo ben chiaro che affinché le mafie nel nostro territorio – sto usando il plurale, sto dicendo mafie – cessino di esistere, come tutti auspichiamo, è necessario fare un patto; il patto è “Se ognuno fa qualcosa”, come diceva don Pino Puglisi a Brancaccio, se ognuno fa qualcosa e questo qualcosa è: lavoriamo nei territori, lavoriamo lì dove c’è bisogno, e la nostra Sicilia ha interamente bisogno di noi. Ecco perché abbiamo pensato a Piazza Armerina, provincia di Enna, un territorio al centro della Sicilia dove Libera non ha ancora la bandierina piantata, ma questa iniziativa è sicuramente un punto di partenza. Vogliamo unire tutte le forze che augurano un destino migliore a questa Terra, e per questa Terra intendo tutta la nostra regione.
Quali sono stati gli eventi di questi due giorni?
Il sabato, primo giorno, si è tenuta l’assemblea regionale con l’elezione del primo presidente di Libera Sicilia. Sono felicissimo ed onorato di aver ricevuto questo incarico, che ancora mi fa tremare le gambe, mi fa battere il cuore. A questo momento hanno partecipato tutte le associazioni che hanno aderito e fanno parte del nostro circuito, associazioni di associazioni ma anche di cittadini che non hanno rappresentanti che vogliono potersi spendere.
A questo primo mento è seguito, la domenica, il momento formativo o meglio informativo, nel senso proprio del termine, perché non c’è formazione che non passi attraverso la comunicazione di cosa si può fare. Ci si è organizzati per tavoli di discussione, per workshop. Non ci sono stati relatori, ma solo facilitatori; ai professori che fanno convegni o conferenze preferiamo lo scambio orizzontale.
Si è tenuto il workshop “Informazione e giornalismi antimafia”, a cui hanno partecipato Pino Maniaci, direttore dell’emittente televisiva palermitana “Telejato”, nota per le sue campagne contro Cosa nostra, e tantissimi altri “Giornalisti giornalisti” sotto scorta. I “giornalisti giornalisti”, come diceva Giancarlo Siani, cronista vittima della camorra, non si accontentano della Velina, del gossip e della notizia che passa. I giornalisti oserei dire “normali” tirano a campare, pensano al guadagno più che alla potere dell’informazione. I “giornalisti giornalisti”, invece, vanno a fondo, scavano la notizia e probabilmente danno le informazioni che per qualcuno sono scomode e purtroppo in questa Terra continuano ad essere uccisi, continuano ad essere minacciati. Di questo grandissimo momento, ad esempio, i nostri giornali hanno detto ben poco, probabilmente hanno riservato il posto a qualcun altro. Ma a noi non importa e rilasciare un’intervista a questo giornale è già un buon segno di ciò che si sta facendo.
C’è stato un altro tavolo in cui si è parlato di diritti. Libera – è questa la proposta che farà l’assemblea regionale – deve ancor di più essere un movimento cittadino, Libera deve intestarsi delle altre battaglie che a prima vista non sembrano battaglie contro la mafia, ma lo sono. La battaglia per l’acqua pubblica, la battaglia per i diritti dei migranti, la battaglia contro questo maledetto ponte sullo Stretto che a nostro parere non unirà affatto due coste ma due cosche, questo ponte che francamente rappresenta una spesa inutile e una fonte di problemi per la nostra Isola.
Un altro tavolo è stato quello in cui si è parlato di beni confiscati e di antiracket, che è il motivo principale per cui ci spendiamo con forza da sempre, in cui sono stati presenti testimoni di giustizia e familiari di vittime di mafia. La memoria e l’impegno: la memoria si declina nell’impegno quotidiano.
Un ultimo ma non per questo meno importante tavolo è stato quello di educazione alla legalità, cui hanno partecipato gli insegnanti delle scuole con le quali implementiamo quotidianamente tutti i nostri progetti di educazione alla legalità, parola che va declinata con responsabilità, cittadinanza, libertà.
Pensa che questo evento sia servito a scuotere le coscienze?
Questo è stato uno dei primi passi che Libera in questa Terra ha fatto, anche se con fatica. Dopo averne fatti altri ci fermeremo, guarderemo i passi fatti - noi siamo innamorati della metafora dei passi, del cammino, che è la metafora di Peppino Impastato e di tutto quel mondo che ci sta vicino e che vuole fortemente questo percorso - ci fermeremo e guarderemo quello che abbiamo fatto. C’è un mondo che ci vuole slegati, tristi, musoni, annoiati. Quando ci fermeremo e festeggeremo, il prossimo appuntamento sarà ancora più festoso di questo, potremo raccontarci quello che eravamo, vederci come siamo e riprogrammare quello che faremo. C’è bisogno di essere in tanti, per questo l’impegno è di sperimentare questo movimento nei territori dove Libera ancora non riesce a creare le condizioni giuste per essere stabile, per essere un coordinamento. Libera farà un passetto indietro laddove sarà necessario, che non è il passo indietro di chi ha paura ma è il passo indietro che darà protagonismo a tutte quelle associazioni che fanno e faranno parte della nostra rete e vogliono anche intestarsi la battaglia contro le mafie.
Avete incontrato difficoltà nell’organizzare questo evento?
Organizzare un evento del genere a livello operativo è semplice, abbiamo avuto subito la disponibilità da parte dell’amministrazione, e di ciò siamo felicissimi. Grande appoggio ce lo ha dato la diocesi, non c’è neanche stato bisogno di chiedere, e questo da la misura della sensibilità. Purtroppo c’è un segno opposto, che è il male che non aiuta questa nostra Nazione, che è l’assoluta impossibilità di pensare al plurale. Don Ciotti dice sempre che solo il “noi” vince. Libera va avanti al di là dei nomi e dei cognomi, gli unici nomi e cognomi che fanno parte del nostro dna sono quelli delle vittime, che ricordiamo ogni anno; ma i nomi dei coordinatori, dei referenti, contano davvero poco. Ciò che ha importanza è lo spirito di squadra. Le mafie ci vogliono slegati, ci vogliono atomi, perché facilmente attaccabili. Difficile fare rete in questa nostra Terrain cui persistono le invidie e un desiderio esasperato di protagonismo, di essere l’unico e il più adatto ad intestarsi certe battaglie, è questa la difficoltà. Dovremmo tutti fare un passo indietro, dimenticare il nostro nome e cognome e pensare al plurale, pensare che io sono Peppino Impastato, io sono Giovanni Falcone, io sono Rocco Dicillo, e così via! Il mio volto non vale assolutamente nulla, ciò che faccio lo faccio per chi verrà dopo di me e per chi è qui con me ed evidentemente condivide questo messaggio. Fortunatamente sento che ciò sta accadendo.
La ringrazio…
Non ringraziarmi! Perché quello che faccio, quello che facciamo è il nostro dovere. Se siamo cittadini, se vogliamo sentirci cittadini, come diceva il buon Gramsci, non dobbiamo essere indifferenti. Si ringrazia chi fa le cose suo malgrado, quindi non ringraziarmi e io non ti ringrazio, piuttosto diciamoci “Arrivederci”!
"Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" nasce il 25 marzo 1995 con l'intento di opporsi attivamente alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Oggi Libera conta oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.
Rosa Linda Romano
giovedì 17 giugno 2010
AVVISO PER GLI ANIMATORI DI GREST
Corso animatori intensivo in preparazione al GREST nei giorni 21-22-23-25 giugno h 18.00 presso Oratorio (ingresso dall'Ostello del Borgo)
lunedì 14 giugno 2010
Terzo Memorial Dario Pernice. Di Rosa Linda Romano
Sabato 5 giugno presso il Campo Comunale “S. Antonio” si è svolto il terzo Memorial “Dario Pernice”, organizzato da Massimo Parlascino, presidente del Comitato Provinciale Polisportive Giovanili Salesiane di Enna, in collaborazione con il coach della Studentesca Armerina Renato Minacapilli. Un triangolare di calcio a 5 che ha visto scendere in campo i giovanissimi giocatori, dagli 11 ai 13 anni, delle tre squadre piazzesi Mosaici, Studentesca Armerina e SS Crocifisso Sole Luna. Un pomeriggio soleggiato, quello di sabato, in cui si sono intrecciati valori sportivi, emozioni e ricordi. “Il Memorial è stato promosso nel segno dell'amicizia e per non dimenticare”, spiega mister Minacapilli. Dario, studente modello del Liceo Scientifico Statale “Vito Romano” della città, in cui ha conseguito la maturità con il massimo dei voti nel 2005, ci ha improvvisamente lasciati il 6 agosto dello stesso anno in seguito ad un arresto cardiaco. Chi lo ha conosciuto sa quanto amasse il calcio e la Nazionale; sa del suo desiderio di assistere alla finale del Mondiale 2006 e di festeggiare l’Italia Campione del Mondo. Desiderio esaudito, ma scendere in strada a sventolare la bandiera dell’Italia non gli è stato possibile.
Al Memorial sono stati presenti anche i genitori e la zia di Dario. Al momento della premiazione, il padre ha voluto ringraziare in modo particolare i giovanissimi calciatori che hanno dimostrato come si sta in campo, al contrario di altri celebri giocatori, e ha elogiato Alessandro, portiere della Studentesca, vincitrice del torneo, il quale tanto gli ha ricordato il figlio che giocava nello stesso ruolo, con il numero 12.
Dario è un Messaggio d’Amore per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e condividere una parte del viaggio che è la vita con lui, è Messaggio d’Amore che può “riuscire a ‘bucare’ l’animo di molti giovani che vorranno riconoscersi nel suo esempio per costruire un progetto di vita improntato alla semplicità dell’amore”, come scrive la zia Enza Russo nel libro “Vivere d’Amore. Dario, una vita che continua”, pubblicato nel 2008, i cui proventi sono devoluti alla ricerca scientifica per la morte improvvisa in giovane età.
La Nazionale Italiana di calcio, intanto, si prepara a giocare un altro Mondiale; avrà un tifoso speciale, da Lassù.
sabato 12 giugno 2010
AVVISO PER GLI ANIMATORI DI GREST
AVVISO: TUTTI I RAGAZZI INTERESSATI A PARTECIPARE AL GREST SALESIANO DI P.A. COME ANIMATORI E NON HANNO PARTECIPATO L'ANNO SCORSO NE' FREQUENTATO IL CORSO ANIMATORI INVERNALE, SONO INVITATI A PARTECIPARE ALLA RIUNIONE DI LUNEDI' 14 GIUGNO ALLE H 19.00 PRESSO L'OSTELLO DEL BORGO. PASSATE PAROLA A CHI E' INTERESSATO!
Rosa Linda
Rosa Linda
lunedì 7 giugno 2010
Grest Salesiano 2010
GREST SALESIANO 2010 "Sai fischiare? Ripercorriamo insieme la vita di Don Bosco"
dai 6 anni compiuti ai 13 anni
dal 6 al 30 luglio dalle 9.00 alle 13.00, 4 settimane di gioco, divertimento, formazione, gite, allegria e amicizia sulle orme del Santo dei giovani
Le iscrizioni sono aperte dal 21 giugno dalle 17.30 alle 19.30 presso l'Ostello del Borgo, largo San Giovanni, 6.
VI ASPETTIAMO!!!
mercoledì 2 giugno 2010
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